Legge di Bilancio 2025: le principali novità

Divieto di fatturazione elettronica per prestazioni sanitarie: nuove regole fino al 2025

Il divieto di emettere fatture elettroniche tramite il Sistema di Interscambio (SdI) per le prestazioni sanitarie rivolte a persone fisiche è stato ulteriormente prorogato fino al 31 marzo 2025. Questa misura, inizialmente introdotta per garantire la tutela dei dati sensibili dei pazienti, interessa una platea più ampia rispetto al passato.

In particolare, il divieto riguarda:

  • Tutti i soggetti che erogano prestazioni sanitarie a persone fisiche, indipendentemente dall’obbligo di trasmissione dei dati al Sistema Tessera Sanitaria (STS);
  • Tutte le tipologie di prestazioni sanitarie rese a persone fisiche, incluse quelle che non richiedono l’invio dei dati tramite il sistema STS.

Ciò significa che nessun operatore, sia esso obbligato o meno alla comunicazione al STS, potrà emettere fatture elettroniche per servizi sanitari destinati a privati cittadini.

Questa proroga estende il divieto già applicabile dal 2019 al 2024, rafforzando l’obbligo di emettere le fatture relative a tali prestazioni esclusivamente in formato cartaceo o tramite altre modalità non elettroniche. La misura rappresenta una continuità nella salvaguardia della privacy dei pazienti e nella gestione sicura dei dati sensibili legati alle prestazioni sanitarie.


Ora solo tre scaglioni IRPEF

Con la Legge di Bilancio 2025, sono stati ridotti da quattro a tre gli scaglioni IRPEF:

  • 23% con reddito fino a 28.000 euro
  • 35% con reddito superiore a 28.000 e fino a 50.000 euro
  • 43% se il reddito è oltre 50.000 euro

Per le persone fisiche con reddito complessivo superiore a 75.000 euro scatta il riordino degli oneri detraibili con l’introduzione di un limite di spese agevolabili “onnicomprensivo”, salvo qualche eccezione, parametrato al reddito e al numero di figli a carico nello stesso nucleo familiare.

Le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, che consentono di beneficiare di agevolazioni fiscali ripartite in più rate annuali (es. interventi edilizi) sono escluse dal nuovo sistema di calcolo delle detrazioni.

Il riordino delle detrazioni ha anche interessato gli interventi “edilizi” per i quali è possibile beneficiare di agevolazioni fiscali (si tratta, ad esempio, di quelli volti al recupero del patrimonio edilizio, alla riqualificazione energetica degli edifici e alla riduzione del rischio sismico, oltre al bonus mobili ed al superbonus).


Rivalutazione partecipazioni e terreni: la nuova aliquota

Anche per la Legge di bilancio 2025, viene riproposta la possibilità di rideterminazione del costo fiscale delle partecipazioni – sia negoziate in mercati regolamentati che non negoziate – e dei terreni posseduti al 1° gennaio 2025.

I soggetti beneficiari
  • persone fisiche non in ambito di attività d’impresa
  • società semplici
  • enti non commerciali
  • soggetti non residenti senza stabile organizzazione in Italia.
Termini e modalità

Il termine per la rivalutazione e la stima di partecipazioni e terreni posseduti al 1° gennaio, deve essere fatta entro e non oltre il termine, fissato il 30 novembre. Per accedere all’agevolazione è necessario che un professionista rediga e asseveri la perizia di stima e che il contribuente versi l’imposta sostitutiva del 18% (aumentata di due punti percentuali rispetto a quanto previsto per il 2024, cioè 16%)

Per le partecipazioni quotate, è possibile utilizzare il valore normale determinato dalla media dei prezzi di dicembre dell’anno precedente.

Il versamento dell’imposta sostitutiva può essere rateizzato in tre rate annuali con interessi del 3% sulle rate successive alla prima. Tuttavia, nel caso in cui il contribuente ometta il pagamento delle rate successive, l’opzione per la rideterminazione rimane valida, ma gli importi dovuti saranno iscritti a ruolo. È possibile inoltre, non versare le rate residue in caso di nuova rivalutazione e chiedere il rimborso dell’imposta sostitutiva pagata entro 48 mesi.


Bonus Alberghi: proroga e dettagli per il contributo a fondo perduto fino al 2025

Il contributo a fondo perduto per la riqualificazione energetica e antisismica delle strutture turistiche è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025, come previsto dall’art. 14, comma 1. Questa misura è rivolta a strutture alberghiere, agriturismi e imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, inclusi stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici e parchi tematici.

I dettagli della misura

Il contributo consiste in un credito d’imposta fino all’80% delle spese sostenute, accompagnato da un fondo perduto fino al 50% delle stesse spese, entro il limite massimo di 100.000 euro per beneficiario.

Gli interventi ammissibili comprendono:

  • Riqualificazione energetica e interventi antisismici;
  • Eliminazione delle barriere architettoniche;
  • Realizzazione di piscine termali e acquisto di attrezzature specifiche;
  • Interventi di digitalizzazione delle strutture.
Il contributo a fondo perduto

Il contributo a fondo perduto può arrivare a un importo massimo di 40.000 euro, ma può essere aumentato in maniera cumulativa nei seguenti casi:

  1. Imprese del Mezzogiorno: incremento fino a 10.000 euro per le imprese con sede operativa in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
  2. Digitalizzazione e innovazione tecnologica: incremento fino a 30.000 euro se almeno il 15% delle spese totali è destinato a interventi di digitalizzazione o innovazione tecnologica ed energetica.
  3. Imprenditoria giovanile e femminile: aumento fino a 20.000 euro per imprese guidate da giovani (18-35 anni) o donne, società cooperative o di persone con almeno il 60% della compagine costituita da giovani, oppure società di capitali con almeno due terzi delle quote detenute da giovani.

Questa misura rappresenta un’opportunità concreta per sostenere il settore turistico, incentivando interventi strategici per la sostenibilità, l’innovazione e l’accessibilità delle strutture. Le imprese interessate dovranno rispettare le specifiche condizioni e utilizzare il contributo in conformità alle regole stabilite.


Modalità di indicazione del CIN

Con l’art. 1 comma 78 della Legge di bilancio è previsto che il CIN sia ora da indicare:

  • nelle dichiarazioni fiscali;
  • nella Certificazione Unica.

Criptovalute

La tassa sulle plusvalenze da criptovalute nel 2025 torna al 26% per salire al 33% dal 2026.


Nuove soglie di accesso al regime forfettario

Il regime forfettario rappresenta un’opportunità fiscale riservata ai contribuenti che rispettano specifici requisiti di legge, permettendo loro di beneficiare di un’imposizione semplificata e agevolata. Tra i principali vantaggi, vi è l’applicazione di un’imposta sostitutiva pari al 15% (o al 5% nei primi cinque anni di attività) in luogo delle imposte ordinarie sui redditi, oltre a una gestione semplificata degli obblighi contabili e fiscali.

Novità sulla soglia dei redditi di lavoro dipendente

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una modifica significativa per l’accesso al regime forfettario, innalzando temporaneamente la soglia dei redditi da lavoro dipendente e assimilati che determinano l’esclusione dal regime. Per l’anno 2025, infatti, il limite è stato aumentato da 30.000 a 35.000 euro, come previsto dalla lettera d-ter) del comma 57 della Legge n. 190/2014. Questo innalzamento consente a un numero maggiore di contribuenti di accedere al regime forfettario, agevolando coloro che, nell’anno 2024, hanno percepito redditi da lavoro dipendente o assimilati fino a 35.000 euro.

Tipologie di reddito rilevanti ai fini della soglia

Ai fini della verifica della soglia, rientrano non solo i redditi da lavoro dipendente ma anche i redditi assimilati, come definiti dagli articoli 49 e 50 del Tuir. Tra questi figurano, ad esempio, compensi per incarichi di amministrazione in società, assegni percepiti in forza di separazione coniugale e indennità per amministratori pubblici. È quindi fondamentale che i contribuenti considerino attentamente tutte le componenti reddituali rilevanti per il calcolo complessivo.

Beneficiari delle modifiche

La nuova soglia sarà applicabile ai contribuenti che nel 2024 non superano il limite dei 35.000 euro di redditi di lavoro dipendente e assimilati. Inoltre, in continuità con precedenti modifiche legislative, il beneficio potrebbe estendersi anche a coloro che hanno superato la vecchia soglia di 30.000 euro nel 2024, purché non eccedano i 35.000 euro, considerato che la verifica si basa sui redditi dell’anno precedente.

Riduzioni contributive per i nuovi iscritti

Un ulteriore incentivo introdotto dalla Legge di Bilancio 2025 riguarda le riduzioni contributive. I contribuenti che nel 2025 si iscriveranno per la prima volta alla gestione artigiani o commercianti dell’INPS e che percepiranno redditi d’impresa potranno beneficiare di una riduzione del 50% dei contributi per un periodo di 36 mesi. Tale agevolazione, destinata anche ai contribuenti che applicano il regime forfettario, è alternativa ad altre riduzioni previste per i lavoratori autonomi, come quella del 35% già disciplinata dalla Legge 190/2014. Per accedere alla nuova misura sarà necessario presentare un’apposita comunicazione telematica all’INPS.


Agevolazioni fiscali 2025: assegnazione di beni ai soci e trasformazione delle società

La Legge di Bilancio 2025 ripropone le operazioni agevolate per l’assegnazione e la cessione di beni ai soci, nonché per la trasformazione delle società in società semplici. Questi strumenti fiscali, disciplinati in modo simile alle precedenti edizioni, consentono di ridurre significativamente il carico fiscale per le società che desiderano riorganizzare il proprio patrimonio.

Scadenze e tassazione agevolata

Le operazioni devono essere effettuate entro il 30 settembre 2025, mentre lo status di soci dei beneficiari deve risultare certificato al 30 settembre 2024. Il reddito generato da queste operazioni beneficia di una tassazione sostitutiva ridotta, pari all’8% (o al 10,5% per le società di comodo), che soddisfa gli obblighi fiscali sia della società che dei soci.

L’imposta sostitutiva deve essere versata in due rate: il 60% entro il 30 settembre 2025 e il restante 40% entro il 30 novembre 2025. A queste agevolazioni si aggiunge la riduzione dell’imposta di registro al 50%, mentre le imposte ipotecarie e catastali sono dovute in misura fissa. Per la determinazione del valore degli immobili, è possibile utilizzare il valore catastale rivalutato.

Le riserve in sospensione d’imposta, annullate con l’assegnazione dei beni o con la trasformazione in società semplice, sono tassate con un’imposta sostitutiva pari al 13%. Questo trattamento consente di regolarizzare la posizione fiscale senza incorrere in pesanti penalizzazioni.

Tra le operazioni agevolate rientrano l’assegnazione di beni ai soci, che prevede l’attribuzione di immobili in proporzione al patrimonio netto disponibile; la cessione di beni, con la vendita diretta degli immobili ai soci; e la trasformazione agevolata, che permette alle società di acquisire lo status di soggetto privato, uscendo dal regime fiscale delle imprese.

Estromissione dei beni strumentali per ditte individuali

Per le ditte individuali, è nuovamente prevista l’estromissione agevolata dei beni strumentali, da effettuarsi entro il 31 maggio 2025, con decorrenza retroattiva dal 1° gennaio 2025. Questa misura rappresenta un’importante opportunità per riorganizzare il patrimonio personale e aziendale con un’imposizione fiscale agevolata.

Queste disposizioni si inseriscono in un quadro normativo favorevole per le società di comodo, già interessate dalle modifiche introdotte dal Dlgs 192/2024, che ha ridotto i coefficienti per la determinazione dei ricavi minimi associati agli immobili, mitigando i rischi fiscali.


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