Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica

Credito d’imposta ricerca e sviluppo: che cos’è?

La misura si pone l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Design e ideazione estetica.

Beneficiari

L’agevolazione si rivolge alle imprese di qualsiasi dimensione, settore, forma giuridica e regime contabile, in regola con il DURC e con il rispetto delle normative sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.

Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale. Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

Agevolazioni e spese ammissibili

Sono ammissibili al beneficio le seguenti attività:

  • attività di innovazione tecnologica (innovazione rispetto all’azienda, ossia attività finalizzate al miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti in azienda, ancor che già presenti nel settore in cui l’impresa opera), comprese anche le attività di innovazione tecnologica aventi finalità ecologica o 4.0;
  • attività di ricerca e sviluppo (innovazione rispetto al settore di riferimento);
  • attività di design e ideazione estetica (limitatamente ad alcuni settori quali tessile e moda, calzaturiero, occhialeria, orafo, mobile e arredo, ceramica).

Sono agevolabili i seguenti costi, sostenuti in ciascuno degli anni dal 2021 al 2023, distinti per tipologia di attività:

Maggiorazioni del beneficio

Nell’ottica di incentivare più efficacemente l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi e gli investimenti in ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno, il decreto “Rilancio” (DL19 maggio 2020, n. 34, art. 244 convertito con legge 77/2020) ha introdotto una maggiorazione dell’aliquota del credito d’imposta destinato alle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lazio, Marche e Umbria. In questi casi la percentuale di credito d’imposta è elevata al:

  • 45% per le piccole imprese;
  • 35% per le medie imprese;
  • 25% per le grandi imprese.

Inoltre, la percentuale del credito d’imposta è maggiorata del 50% per:

  • i costi dei contratti per commesse per attività di ricerca e sviluppo stipulati dalle imprese con Università ed Enti di ricerca italiani, nonché con start up innovative;
  • per il personale neoassunto con contratto indeterminato, con età inferiore a 35 anni, al primo impiego, in possesso di titolo di dottore di ricerca o iscritto ad un ciclo di dottorato o in possesso di una laurea magistrale in discipline scientifiche, impiegato per l’intero periodo lavorativo esclusivamente nelle attività agevolabili.

Nel corso dello stesso esercizio, un’azienda può realizzare ed agevolare più di una attività tra quelle ammissibili al beneficio (ad esempio un’azienda può realizzare attività di Ricerca e Sviluppo e insieme attività di innovazione tecnologica).

Modalità di accesso

Il credito d’imposta è utilizzabile in tre quote annuali di pari importo, in compensazione tramite F24, a decorrere dall’esercizio successivo a quello di sostenimento delle spese, previo rilascio della certificazione dei costi.
Sono altresì agevolate le spese per la certificazione dei costi sostenuti rilasciata da revisore contabile o società di revisione, per un importo annuale max di € 5.000, ma solo nel caso di imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti.

Le imprese, inoltre, sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica asseverata che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte in ciascun periodo d’imposta in relazione ai progetti o ai sotto progetti in corso di realizzazione.

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