Fotovoltaico domestico e tassazione dei compensi GSE: cosa dichiarare nel 2025

La diffusione degli impianti fotovoltaici domestici rappresenta una scelta sostenibile e intelligente, ma è importante non trascurare gli adempimenti fiscali. Infatti, in presenza di un impianto con potenza fino a 20 kW collegato alla propria abitazione e non interamente destinato all’autoconsumo, i corrispettivi ricevuti dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per l’energia immessa in rete vanno considerati ai fini fiscali.

Le somme ricevute rappresentano infatti redditi derivanti da attività commerciale occasionale e devono essere indicate nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo a quello di incasso.

Per il periodo d’imposta 2024, queste somme andranno inserite nel Modello Redditi PF 2025, al rigo RL14.

Contratti attivi: Scambio sul posto o Ritiro dedicato

Le modalità di cessione dell’energia prodotta in eccesso possono avvenire principalmente attraverso due contratti: lo scambio sul posto (SSP) e il ritiro dedicato (RID).

Nel primo caso, il meccanismo consente di compensare, in termini economici, l’energia immessa in rete in un momento con quella prelevata in un altro. Se alla fine dell’anno si verifica una produzione in eccedenza rispetto al consumo, il GSE liquida l’eccedenza con un bonifico o con una compensazione a credito. Questa somma, se riferita a un impianto residenziale fino a 20 kW, costituisce un reddito diverso e deve essere dichiarata.

Per chi ha attivo un contratto di “ritiro dedicato”, il GSE acquista direttamente l’energia immessa in rete. Anche in questo caso, se l’impianto è domestico e di potenza non superiore a 20 kW, i corrispettivi percepiti configurano redditi diversi e devono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi. Diversamente, in caso di impianto non residenziale o di cessione totale, si rientra nell’ambito di attività commerciale abituale, con obblighi connessi (partita IVA, fatturazione, contabilità).

Come accedere ai dati da dichiarare

Il GSE, dal 2025, mette a disposizione dell’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle somme erogate a persone fisiche, derivanti da energia ceduta da impianti fino a 20 kW. Per i contratti di scambio sul posto, gli importi relativi all’anno 2024 saranno visibili direttamente nella dichiarazione precompilata 730 o Redditi PF 2025.

Chi preferisce non utilizzare la precompilata, oppure vuole verificare i dati in autonomia, può accedere alla propria Area Clienti del GSE, nella sezione “Pagamenti” (box “Ricevuti”), scaricare il file riepilogativo dei corrispettivi ricevuti e identificare gli importi indicati come “Bonifico dal GSE” o “Compensazione – Deduzione Oneri GSE”.

La somma di questi importi costituisce il valore effettivamente incassato da dichiarare.

Obblighi e tempistiche

Il contribuente è tenuto a verificare la correttezza dei dati e riportare quanto incassato nel rigo RL14 del Modello Redditi PF 2025. È bene sottolineare che l’obbligo di dichiarazione sussiste anche in caso di compensazione (anziché bonifico diretto), e che i controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria saranno facilitati dalla comunicazione automatica dei dati da parte del GSE.

Per i contratti di ritiro dedicato, la funzionalità di precompilazione sarà attiva a partire dalla dichiarazione 2026, relativa ai redditi 2025.

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